- lo
- loart.det.m.sing., pron.pers. di terza pers.m.sing. FOI. art.det.m.sing.I 1. si usa, con le stesse funzioni di il, davanti a vocaboli maschili singolari che cominciano per vocale, semivocale, s seguita da consonante, x, z, pn, ps, gn, bd, cn: l'errore, l'inchiostro, lo Ionio, lo stormo, lo gnomo, lo psicologo, lo xilofono, lo zufoloI 2. si usa davanti a consonante semplice nelle locuzioni per lo più, per lo meno | in usi antichi e letterari, nei casi in cui modernamente è d'obbligo il: per lo cammino alto e silvestro (Dante)II. pron.pers. di terza pers.m.sing.II 1. forma atona di egli, lui, usata come complemento oggetto, in posizione proclitica o enclitica, riferita a persone o cose grammaticalmente di genere maschile: l'ho visto ieri; gli ho lasciato un appunto, spero che lo legga; eccolo qui Mario; ecco il tuo caffè, bevilo finché è caldo; in posizione enclitica spec. dopo verbi di modo indefinito: bisogna andarlo a chiamare, vedendolo gli corse incontroII 2. riferito a una proposizione precedente o con funz. prolettica, ciò: ci sono novità, me lo ha detto lui; lo sapevo che sarebbe tornato; con funz. predicativa in unione con essere, diventare e sim.: se ne è capace lui, lo sei anche tu; prima non era così magro, lo è diventato dopo la dietaII 3. con valore pleon. e raff. in frasi impers.: lo si sente dire, lo si sa\DATA: ca. 1224.ETIMO: lat. (ĭl)lu(m), acc. di ille "quello".NOTA GRAMMATICALE: l'art. si elide davanti a vocale (l'albero, l'occhio); si combina con le preposizioni semplici formando preposizioni articolate e locuzioni preposizionali; pl. gli; il pron. si può elidere davanti a vocale o h, purché l'elisione non crei ambiguità (l'avevi detto, l'ho scordato, perché non l'aiuti, poveretto?); in posizione enclitica raddoppia la l in unione con forme tronche del verbo (dillo, fallo); pl. li.
Dizionario Italiano.